Abbiamo intervistato Luigi Fanzecco, il Gran Maestro del BLSD a proposito di Primo Soccorso a Domu
Luigi Fanzecco è un punto di riferimento nel campo della formazione per il primo soccorso e il BLSD (Basic Life Support and Defibrillation). Con anni di esperienza sul campo e una passione innata per l'insegnamento, Luigi ha formato centinaia di persone, contribuendo a diffondere la cultura della sicurezza e a salvare vite umane. La sua competenza e dedizione lo hanno reso una figura di spicco nel settore, guadagnandosi il titolo che 626 School ti ha conferito di "Gran Maestro del BLSD". Oggi, in collaborazione con 626 School, Luigi è alla guida del progetto innovativo "Primo Soccorso a Domu: il corso che viene da te!", un servizio che porta la formazione direttamente nelle aziende, scuole e comunità in ogni angolo della Sardegna, garantendo un apprendimento pratico e accessibile a tutti.
1) Luigi, hai una lunga esperienza nella formazione di primo soccorso e BLSD. Come è nata l'idea di creare "Primo Soccorso a Domu" in collaborazione con 626 School? Quali sono le principali esigenze che avete voluto soddisfare con questo servizio?
R - Svolgo servizio nel settore dell’emergenza sanitaria dal 1990 e come istruttore BLSD E SET (SPENCER Extrication Technician) dal 1995. La mia è sempre stata una vera e propria passione, poter aiutare le persone, ma quando ho iniziato il mio servizio in ambulanza ho notato che la formazione era basata su “ABBIAMO SEMPRE FATTO COSI’” senza utilizzo di linee guida, senza applicazioni di normative Nazionali o, peggio, di quelle internazionali. Mi sono reso conto che il soccorso, pensato in questo modo, non poteva essere svolto al meglio e che quindi si doveva basare su qualcosa di più di ciò che veniva insegnato dai VECCHI soccorritori, doveva essere basato su linee guida stabilite da società scientifiche internazionali. Così ho iniziato a seguire corsi di formazione prima come provider e poi come Istruttore, senza mai fermarmi e crescendo fino a diventare un FACULTY (formatore di istruttori) dell’American Heart Association, il più grosso ente formativo riconosciuto a livello internazionale. Mi sono anche specializzato nel settore pediatrico diventando istruttore della SIMEUP (Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica). Da allora abbiamo iniziato anche la formazione per la rianimazione cardio polmonare in età pediatrica, ed è stato proprio in questa fase che insieme ad un’ostetrica abbiamo ideato un progetto sulle disostruzioni pediatriche, progetto che ad oggi ha visto la formazione di più di 4000 tra genitori, nonni, baby sitter e operatori che sono a contatto con i bambini. Ho poi conosciuto la 626 School e, soprattutto, Giancarlo D’Andrea, durante un corso di formazione BLSD per un nota Azienda a marchio internazionale. Siamo subito entrati in sintonia e abbiamo sempre parlato di innovazione nella formazione ma soprattutto di collaborazione. Qualche mese fa, proprio Giancarlo mi ha proposto un nuovo tipo di formazione, direttamente nella sede del cliente, il cliente resta comodamente a casa e siamo noi che andiamo dal cliente. In effetti mi aveva fatto ricordare una mamma che, impaurita da una eventuale ostruzione delle vie aeree dei propri figli, aveva la necessità e soprattutto l’urgenza di fare il corso proprio sulle disostruzioni pediatriche ma che per problemi legati a lavoro e gestione familiare e dei figli non riusciva a venire ai corsi. Allora, per venire incontro a quella mamma ho creato i corsi “IN HOUSE”, proprio come Giancarlo ha creato i corsi “IN DOMU”, quindi è stato semplice dire subito “collaboriamo ”.
Con questo servizio, insieme alla 626 School, vorrei fare quello che ho fatto con quella MAMMA, portare il corso in casa, “IN DOMU”, per venire incontro alle esigenze del cliente senza far spostare i lavoratori e soprattutto tenerli in un ambiente a loro familiare.
2) Quali sono, secondo te, i maggiori vantaggi di un corso di primo soccorso che si svolge direttamente nelle sedi dei clienti? In che modo "Primo Soccorso a Domu" rende la formazione più efficace e personalizzata?
R - Partirei innanzitutto dal perché fare un corso di Primo Soccorso, bisogna infatti sapere che non è solo una questione di Norme o di Leggi, ma sono delle informazioni utili nel quotidiano, perché c’è anche una questione di Responsabilità Sociale, aiuta a Contribuire alla sicurezza della comunità e del luogo di lavoro. Pertanto frequentare un corso di Primo Soccorso offre numerosi vantaggi, sia a livello personale che professionale, aiuta a Salvare Vite, perché le competenze acquisite possono fare la differenza tra la vita e la morte in situazioni di emergenza. Il vantaggio poi di svolgere il corso IN DOMU aiuta in modo organizzativo ma anche economico l’azienda che non deve demandare i lavoratori a svolgere il corso lontano dalla propria sede, senza quindi sostenere i costi dello spostamento in termini appunto economici e orari.
Si potrebbe pensare, a questo punto, di svolgere la formazione online, ma sappiamo tutti che la formazione svolta, anche se in modalità sincrona, e con il docente presente in videoconferenza, che spiega attraverso uno schermo, non è performante quanto la formazione in aula; se poi aggiungi che l’aula è CASA TUA, “IN DOMU” sei in un ambiente considerato protetto e conosciuto, quindi il lavoratore è più stimolato a seguire le lezioni e a non “crollare“ sulla tastiera del proprio pc o sul telefonino.
3) Puoi parlarci dell'importanza della formazione di primo soccorso e BLSD e di come "Primo Soccorso a Domu" contribuisce a diffondere queste competenze salvavita? Hai qualche aneddoto o esperienza che ti ha particolarmente colpito durante le sessioni di formazione?
R - Frequentare questi corsi non solo ti prepara a gestire situazioni critiche, ma ti dà anche la sicurezza di poter fare la differenza ed è questo che conta di più.
E’ importante sapere che Corso di primo soccorso e corso BLSD, spesso considerati come sinonimi, sono in realtà due percorsi formativi diversi.
Ecco perché, oltre agli obblighi di legge (che non sono gli stessi), cambiano ovviamente anche i temi trattati e il monte ore complessivo.
In entrambi i casi stiamo parlando di conoscenze e tecniche che possono essere fondamentali in situazioni di emergenza, per intervenire nel modo corretto. Ma è importante conoscere quali sono le differenze tra primo soccorso e il BLSD.
Il corso di primo soccorso è obbligatorio per le aziende che hanno almeno un dipendente o un socio lavoratore e racchiude le tecniche e gli interventi necessari per affrontare efficacemente una situazione di emergenza (es. arresto cardiaco, shock, crisi asmatica, reazione allergica, infortunio, ecc.).
Ciò che è importante sottolineare è che il primo soccorso non va confuso con il pronto soccorso svolto da personale sanitario. Le tematiche della formazione, teorica e pratica, non riguardano infatti le azioni di competenza del personale medico specializzato, ma quelle necessarie ad esempio a riconoscere un'emergenza, saper allertare il sistema di soccorso, mettere in atto gli interventi di primo soccorso (es. massaggio cardiaco esterno, corretto posizionamento dell'infortunato, ecc.);
Inoltre, in base all’attività, può essere opportuno distinguere tra corsi di primo soccorso per gestire l’emergenza negli adulti o nei bambini (in questo caso il corso si definisce primo soccorso pediatrico).
Cosa è invece il BLSD e cosa cambia rispetto al primo soccorso?
R - Il Basic Life Support with Defibrillation si focalizza su un aspetto specifico, ovvero il corretto uso del defibrillatore nei confronti di soggetti in arresto cardio-respiratorio. La formazione BLSD si distingue innanzitutto per i destinatari a cui è rivolta: personale sanitario oppure operatori laici, per i quali la durata della formazione è rispettivamente di 9 e 5 ore. In entrambi i casi, la formazione è soprattutto pratica, e permette di capire come intervenire tempestivamente con il defibrillatore.
Normalmente, nelle aziende il corso di riferimento è quello per laici, in quanto è dedicato a personale non sanitario. È però importante ricordare che, a differenza del corso di primo soccorso aziendale, non si tratta di un tipo di formazione obbligatoria per le aziende, o almeno non per tutte vedi la Legge-4-agosto-2021-n.-116. Infatti, esse possono scegliere se dotarsi o meno di un defibrillatore, quindi se non lo hanno non vi è l’obbligo di formazione. Vi sono tuttavia dei contesti nei quali la presenza del defibrillatore è obbligatoria, ovvero:
● uffici della pubblica amministrazione con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico;
● porti, aeroporti e stazioni ferroviarie;
● aerei, treni e navi con percorrenza continuata - senza possibilità di fermate intermedie - di almeno 2 ore;
● società sportive dilettantistiche e professionistiche.
È chiaro, dunque, come in questi casi siano richiesti anche degli operatori BLSD, opportunamente formati, in grado di usare il defibrillatore e fare un massaggio cardiaco.
Al di là degli obblighi di legge, tuttavia, data l'importanza vitale (nel vero senso della parola!) di questo strumento, sarebbe consigliabile che anche le aziende private fornissero la formazione BLSD ai propri lavoratori. Già in molte imprese l’azienda sostiene il costo del corso BLSD che viene fornito gratuitamente ai dipendenti che vogliono aderire su base volontaria.
Quando, nel DM 388 del 2003, si parla di Rianimazione Cardio-Polmonare non si parla di defibrillazione, mentre durante la formazione IN DOMU si uniscono i due corsi, infatti si parla anche di defibrillazione e si facilita l’apprendimento per un dispositivo salva vita.
Vorrei ricordare un episodio che mi è capitato durante una formazione online come docente. Un lavoratore aveva la webcam spenta, dopo qualche ora, gli ho richiesto di avviarla; lo scenario che si è presentato ai miei occhi aveva dell’incredibile: il lavoratore seguiva il corso mentre stava lavorando all'interno di un pozzetto. Il corso IN DOMU non consente queste situazioni, il lavoratore è presente al corso e non lavora. Infatti è bene che il lavoratore non lavori durante la formazione ma segua adeguatamente il corso.
4) In termini di metodologia, cosa distingue il tuo approccio alla formazione di primo soccorso rispetto ai corsi tradizionali? Quali strumenti e tecniche utilizzi per garantire che i partecipanti assimilino davvero le competenze necessarie?
R - Faccio formazione da quando non ero neanche diplomato, facevo ripetizioni ai ragazzi delle medie o dei primi anni delle superiori e ho acquisito una certa familiarità con le esigenze degli allievi. Da piccolo, in effetti, dicevo sempre che da grande avrei voluto fare il maestro, perché l’insegnamento mi è sempre piaciuto. Dopo tanti anni ormai ho acquisito un approccio collaborativo con i lavoratori essendo stato anche io Lavoratore in Formazione, quindi anche io stavo seduto ad ascoltare lezioni spesso noiose e mai con una comunicazione a due vie, comunicazione che adotto spesso per far si che l’allievo resti sempre attento e non si “Addormenti sulla sedia”. Il primo soccorso ha quel di più che non hanno altri corsi tipo una formazione generale o specifica, si tratta di linee guida che impariamo per fronteggiare situazioni anche quotidiane, quindi anche il lavoratore è più interessato all’argomento, infatti non mancano mai domande sul proprio stato di salute, oppure “ma professore se ho la pressione a questi valori cosa vuol dire?”, chiaramente si rimanda alla figura del medico prevista dalla norma 388/2003, ma quante volte molti lavoratori, che sono anche genitori, mi chiedono come devono agire se il loro bambino si ostruisce.
Per far sì che i lavoratori assimilino molto di più uso il metodo “while watching”, lavorano mentre guardano un video, con questo metodo, differente dalle classiche slides, anche il cervello continua a elaborare e non si “ADDORMENTA”.
5) Guardando al futuro, come vedi l'evoluzione della formazione nel campo del primo soccorso? Avete in programma nuove iniziative o espansioni per il servizio "Primo Soccorso a Domu"?
R - La formazione del primo soccorso andrà verso una formazione più pratica, anche se dovremo attendere una evoluzione della normativa ormai vecchia con concetti ormai superati. Anche l’evoluzione dei manichini o di arti che simulano ferite come tagli ed abrasioni, ci portano ad una specializzazione della formazione. Insieme alla 626 School abbiamo nuove idee per portare avanti questo servizio ma non vorrei spoilerare ancora nulla. A parte gli scherzi, per quanto riguarda le iniziative per espandere il servizio siamo in continuo contatto con Giancarlo per valutare iniziative opportune per portare IN DOMU nelle aziende, ma sicuramente il metodo migliore è sempre il passaparola.
Chiusura dell'Intervista
"Grazie mille, Luigi, per averci offerto uno sguardo approfondito su "Primo Soccorso a Domu" e sulla tua visione della formazione nel primo soccorso. È evidente che il tuo approccio non solo rende la formazione più accessibile e pratica, ma anche più incisiva, preparando le persone a fare la differenza in situazioni di emergenza.
Per concludere, quale messaggio vorresti lasciare a chi sta pensando di partecipare al corso "Primo Soccorso a Domu" o di organizzarlo nella propria azienda o scuola? Cosa possono aspettarsi da questa esperienza formativa?"
R - Fare un corso “IN DOMU” significa stare a casa propria o nella propria scuola, stando nella propria Confort Zone, in ambiente protetto, non dovendo pensare a dove devo andare, ci sarà parcheggio….. Il lavoratore e soprattutto l’azienda o la scuola possono aspettarsi una formazione precisa, professionale e soprattutto mai noiosa.
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